Storia di H. in cerca di alloggio con i suoi bimbi

Storia di H. in cerca di alloggio con i suoi bimbi

In via Marsala c'è una tenda dove vivono un uomo e i suoi due figli di 2 e 8 anni

Vestiti puliti, capelli tagliati, scarpe a posto. Predrag (nome di fantasia), otto anni, sbuca dall'igloo piantato in via Marsala, un passo dal sotterraneo che lo collega alla pancia dell'Esquilino, in cerca di giochi quotidiani. Vive qui in una tenda, vorrei ma non posso di una vita normale. Assieme a suo fratello di due anni e a suo padre di circa quaranta, S.H., Predrag impara senza una scuola e gioca senza compagni. Intanto non trascura igiene e decoro: il babbo non lo permetterebbe mai. «Siamo qui in attesa di trovare una sistemazione» denuncia H. alla fotografa del Corriere Valentina Stefanelli che lo avvicina in punta di piedi, mentre tanti, con il trolley, sfilano in fretta a caccia della grande bellezza.
Qualche volta nella strada degli ultimi si verificano miracoli inattesi. Sopravvivere è il primo. Ma c'è altro. H. racconta che la comunità di sant'Egidio si è mossa per far sì che Predrag sia inserito alle elementari: «Sono bosniaco» premette nel suo italiano pulito. Una parlata priva di cantilene, libera da piagnucolii, frasi che vengono dall'esperienza: «Vivevamo in un campo rom - dice - che in seguito è stato sgomberato, qualcuno di noi ha avuto una casa ma io sono partito per rifarmi una vita in Francia». Si può cadere anche senza frastuono, così H. ha tolto il disturbo anche da lì ed è tornato a Roma: in tempo perché la sua compagna subisse un processo e una condanna a 26 anni e 8 mesi di carcere (ora è a Rebibbia). «Sono qui da sei giorni» dice lui.
Quando vivi in una tenda sul marciapiede le giornate sembrano più lunghe. La bacchetta magica manca in questa storia di educato sconforto e tutto sembra invece complicarsi. Fosse una mamma H. avrebbe almeno la possibilità di entrare in una casa famiglia per donne in difficoltà: «Se ero mamma - conferma - potevo entrare in una struttura protetta della Caritas o della Croce Rossa. Sono papà invece, rischio di perderli» La normativa pretenderebbe, infatti, di separarli per tutelare i bambini. Ma sarebbe come sommare sfortuna e ingiustizia. Intanto accadono cose: nella serata di ieri alcuni vigili urbani si sono messi in ascolto della storia di Predrag e H. Il risultato, provvisorio, è che per la notte la sala operativa sociale li ha presi in carico e dormiranno in albergo. Poi si vedrà.


[ Ilaria Sacchettoni ]