Mille persone a Fiuggi per il convegno della Comunità di Sant'Egidio Tanti anche i "nuovi europei", arrivati grazie ai corridoi umanitari
Nello scorso fine settimana (sabato 10 e domenica 11 maggio) si è tenuto a Fiuggi un convegno della Comunità di Sant'Egidio, a cui hanno partecipato circa 1000 persone e che si è concluso con la Messa celebrata da monsignor Ambrogio Spreafico, vescovo di Anagni-Alatri e Frosinone-Veroli-Ferentino.
Si è trattato dell'appuntamento annuale che vede ritrovarsi persone provenienti da Roma e da altre città dell'Italia centro-meridionale che vivono lo spirito e gli ideali della Comunità di Sant'Egidio in diversi luoghi, da quello fondativo di Santa Maria in Trastevere a Roma alle periferie di altre grandi città, come Napoli, o di realtà più piccole. E così a Fiuggi in questa due giorni si sono ritrovate tante famiglie, molti studenti - soprattutto universitari - e i cosiddetti "nuovi europei", tra cui numerosi rifugiati arrivati con i corridoi umanitari organizzati a più riprese dalla Comunità di Sant'Egidio e ora integrati nel nostro Paese, così come migranti che sono già alla seconda generazione: una volta accolte in Italia, queste persone sono rimaste colpite dal valore dell'amicizia e dal percorso spirituale della Comunità.
Anche a Fiuggi, tra le presenze più numerose si è segnalata quella siriana, donne, uomini e bambini in fuga dalla guerra che fanno parte di quelle 8000 persone che dal 2016 ad oggi sono arrivate in Italia grazie ai corridoi umanitari, ovvero al progetto che la Comunità di Sant'Egidio ha messo in piedi con la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, la Tavola Valdese e la Cei-Caritas-Obiettivo e che ha diversi obiettivi: evitare i viaggi con i barconi nel Mediterraneo, che hanno già provocato un numero altissimo di morti; impedire lo sfruttamento dei trafficanti di uomini che fanno affari con chi fugge dalle guerre e quindi concedere a persone in "condizioni di vulnerabilità" (vittime di persecuzioni, torture e violenze, famiglie con bambini, anziani, malati, persone con disabilità) un ingresso legale sul territorio italiano con visto umanitario e la possibilità di presentare poi domanda di asilo. Oltre che dalla Siria, in tanti sono arrivati così anche dal Corno d'Africa, dalla Grecia, da Cipro, da Gaza e dall'Afghanistan.
Ma torniamo all'incontro di Fiuggi: sono due giorni intensi scanditi da momenti di ascolto, confronto, preghiera. Un'occasione dunque per approfondire il messaggio della Pasqua e rinnovare l'impegno di ciascuno per la pace, anche attraverso la costruzione di reti di protezione per i poveri e i fragili. Il filo rosso che ha legato soprattutto i momenti di preghiera e di riflessione è stato quello dell'episodio evangelico dei discepoli di Emmaus. Sono stati anche proiettati dei video sulla morte e sul pontificato di papa Francesco e sull'elezione di papa Leone XIV.
E qui va aperta un'altra parentesi, perché a Fiuggi era presente anche una folta rappresentanza di peruviani che vivono a Roma e che già conoscevano papa Leone come vescovo di una diocesi di quel Paese latino-americano. Così come l'allora cardinale Prevost ha avuto modo di conoscere ancora più da vicino la Comunità di Sant'Egidio, partecipando, in qualità di Prefetto del Dicastero per i vescovi, alla preghiera per i poveri a Santa Maria in Trastevere il 30 maggio 2023, circa un mese dopo aver lasciato il Perù perché chiamato da papa Francesco al nuovo servizio per la Chiesa universale, recando con sé proprio quell'esperienza missionaria di 20 anni «e una grande conoscenza delle periferie», come sottolineato nel messaggio della Comunità di Sant'Egidio subito dopo l'elezione al soglio di Pietro.
Tanti dunque gli elementi scaturiti dal convegno di Fiuggi, così come preziose le parole di monsignor Spreafico nell'omelia della Messa conclusiva, a sottolineare la bellezza del ritrovarsi insieme in un mondo che ci vede ancora troppo divisi, dove il "noi" non riesce ancora a prevalere su tanti "io" impregnati di egoismo.
Eccellente anche la macchina organizzativa" della Comunità di Roma, con il supporto logistico di quella di Frosinone, curata da don Paolo Cristiano e da vari laici collaboratori, e di Fiuggi.
[ Igor Traboni ]