PAROLA DI DIO OGNI GIORNO

Preghiera della Santa Croce
Parola di Dio ogni giorno
Libretto DEL GIORNO
Preghiera della Santa Croce
venerdì 23 maggio


Lettura della Parola di Dio

Alleluia, alleluia, alleluia !

Questo è il Vangelo dei poveri,
la liberazione dei prigionieri,
la vista dei ciechi,
la libertà degli oppressi.

Alleluia, alleluia, alleluia !

Dal libro degli Atti 15,22-31

Agli apostoli e agli anziani, con tutta la Chiesa, parve bene allora di scegliere alcuni di loro e di inviarli ad Antiòchia insieme a Paolo e Bàrnaba: Giuda, chiamato Barsabba, e Sila, uomini di grande autorità tra i fratelli. E inviarono tramite loro questo scritto: "Gli apostoli e gli anziani, vostri fratelli, ai fratelli di Antiòchia, di Siria e di Cilìcia, che provengono dai pagani, salute! Abbiamo saputo che alcuni di noi, ai quali non avevamo dato nessun incarico, sono venuti a turbarvi con discorsi che hanno sconvolto i vostri animi. Ci è parso bene perciò, tutti d'accordo, di scegliere alcune persone e inviarle a voi insieme ai nostri carissimi Bàrnaba e Paolo, uomini che hanno rischiato la loro vita per il nome del nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo dunque mandato Giuda e Sila, che vi riferiranno anch'essi, a voce, queste stesse cose. È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo al di fuori di queste cose necessarie: astenersi dalle carni offerte agli idoli, dal sangue, dagli animali soffocati e dalle unioni illegittime. Farete cosa buona a stare lontani da queste cose. State bene!".
Quelli allora si congedarono e scesero ad Antiòchia; riunita l'assemblea, consegnarono la lettera. Quando l'ebbero letta, si rallegrarono per l'incoraggiamento che infondeva.

 

Alleluia, alleluia, alleluia !

Il Figlio dell'uomo
è venuto a servire,
chi vuole essere grande
si faccia servo di tutti.

Alleluia, alleluia, alleluia !

L'assemblea di Gerusalemme - guidata dallo Spirito - chiarì che la salvezza viene dal Vangelo e non dalle pratiche rituali. Per questo nella lettera si scrive: "È parso bene, infatti, allo Spirito Santo e a noi, di non imporvi altro obbligo". Da allora fu più chiara la distinzione tra cristianesimo ed ebraismo, sebbene questo non significhi la cancellazione dello strettissimo e ineliminabile rapporto tra le due religioni. Si può dire anzi che un profondo e vitale rapporto con l'ebraismo è parte della stessa identità cristiana. Ovviamente senza confusione, ma in un rapporto di profondo legame. Non solo le radici sono comuni, ma in certo modo anche l'attesa. Gli ebrei attendono ancora il Messia. I cristiani, pur sapendo che il Messia è già venuto, nello stesso tempo ne aspettano la seconda venuta, alla fine dei tempi, quando tutto e tutti saranno in lui. In questa attesa siamo uniti. I cristiani sanno che Gesù ha iniziato i tempi nuovi del regno di Dio: con la sua morte e risurrezione ha sconfitto la morte e ha inaugurato il nuovo regno. Questa novità è certamente un dono, ma è anche una responsabilità perché ciascuno operi per trasformare il mondo con il fermento del Vangelo. E tra le responsabilità che ora appaiono con grande chiarezza vi è anche quella di combattere ogni forma di antisemitismo.